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Index or Explanation of the Map of the Baths of Caracalla

INDICE, O SIA SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA DELLE TERME DI CARACALLA

PRIMA di venire alla Spiegazione delle Terme di Antonino Caracalla, fa d’uopo premettere, che tanto queste, quanto quelle di Diocleziano, e di Tito, rapportate nel presente Tomo, sono uniformi nella disposizione delle membra, e nella situazione riguardo ai venti, come si vede dalla meridionale accennata nelle loro rispettive Piante: sono l’istesse nella distribuzione degli usi, come si raccoglie dai respettivi loro Indici; e poco variano nella forma.

Si vedra poi nelI’ Indice sottoposto, come pure in quegli attenenti alle altre Terme, che nell’individuarne le membra mi sono allontanato dal parere de’ moderni Scrittori; ma si vedrà altresì, che il mio disparere non è fondato sopra congetture e probabilità equivalenti a quel che essi ne credono; bensì sopra le ispezioni delle medesime membra, che colla loro disposizione han potuto farmi conoscere e venire in giorno, che il secondo piano delle medesime, il quale è quello che in oggi rimane sopr’ a terra, non era spezialmente destinato all’uso dei Bagni, come danno malamente ad intendere i medesimi Scrittori, ma alle ricreazioni, ai salti, ai giuochi di palla, di disco, di pugillato, agli Studj, e ad altri esercizj. Onde spero, che i Leggitori dei detti Indici col confronto delle respettive Piante si indurranno a creder lo stesso.

Venendo alla spiegazione: Questo grandioso edifizio era composto di due vasti piani, de’ quali ho ritratto in pianta solamente il secondo, ch’e quello che in oggi comparisce sopr’ a terra, e che unicameute [typo: unicamente] si osserva, essendo il primo quasi del tutto riempiuto dagli scarichi per mezzo degli abbaini indicati nella stessa pianta. Il primo piano era specificamente destinato all’uso de’ Bagni, ed ornato di magnifici portici, e anditi per dove si passava ai Vestiboli, poi agli atrj; ed indi alle Stanze: suddivisioni di fabbrica, le quali erano tutte accomodate per uso de’ labri, alvei, e bagni, che dovevano esser moltissimi, per quel che si congettura dalla di lei vastissima estensione, e da mille e seicento Sedi, di cui ella era capace, come raccontano Olimpiodoro e Sparziano.

1. Gran piazza ornata all’intorno di portici stadiati per il corso della gioventù.
2. Parte dei suddetti portici che davano gli ingressi ai vestiboli della Palestra.
3. Cella Soleare della Palestra, le porte delle di cui stanze, sì interiori che esteriori, aveano de’ cancelli di bronzo raccomandati a fodere dello stesso metallo, ribattute dall’uno e l’altro labbro degli stipiti.
4. Vestiboli del grand’atrio.
5. Grand’atrio scoperto del Sisto.
6. Altri Vestiboli degli atrj laterali della Palestra.
7. Vestiboli più angusti de’ suddetti per entrare nei medesimi atrj.
8. Atrj scoperti nel mezzo, le di cui pareti erano ornate da un continuato bassorilevo di marmi, sostenuto da spranghe di metallo al pari della cornice del Tablino. In questi ultimi tempi se ne vedea un frammento rappresentante due gladiatori, oggi tolto via e posseduto dall’ Eminentissimo Signor Cardinale Alessandro Albani.
9. Tablini del Sisto.
10. Ingressi comuni ai suddetti luoghi.
11. Cavedj scoperti per dar lume al Sisto.
12. Sisto spazioso nel mezzo della Palestra per uso dei Giuocatori.
13. Stanze, ove si ungevano gli Atleti, ed ove si riponevano le loro vesti, con iscale per salire ai lastrici superiori della gran Cella Soleare.
14. Bottini, che ricevevano le acque piovane de’ tetti dell’Esedre quì sotto descritte al num[ero] 19 mediante le gronde che anche in oggi rimangono sopra gli stessi bottini. Tali acque quivi purgate venivano poi condotte per via di altre fistole che si veggono ne’ muri, ai bagni del primo piano.
15. Altri bottini scoperti, e formati nella grossezza del muro, i quali erano destinati all’uso dei precedenti.
16. Portico da dove, passando per il Sisto, si andava al gran bagno, il quale era esposto al mezzo giorno e al Ponente ed era intepidito ora dal sole ora dai fornelli.
17. Camera, o bagni de Lottatori, e combattitorj del Teatro, e del Sisto.
18. Alveo di acqua nel mezzo.
19. Esedre, overo Portici i quali erano ornati di nicchioni con fontane magnifiche, e servivano di ricovero al Popolo dalle piogge repentine, e dal sole.
20. Portico doppo d’innanzi al Teatro per riparo dalle ingiurie de’ temporali.
21. Sedili per gli spettatori de’ combattimenti degli Atleti, e de’ giuochi sopra descritti, in prospetto dei quali alle volte ergevasi il pulpito di legno e la Scena per le rappresentanze teatrali.
22. Spazj scoperti tra i portici, e l’atrio.
23. Atrj scoperti.
24. Ateneo, ovvero Accademie dei Letterati.
25. Luogo scoperto d’innanzi ai passeggi dei Filosofi.
26. Passeggi predetti.
27. Abitazioni delle Guardie Pretoriane di questo piano.
28. Grandi Esedre, ove esercitavasi la gioventù nelle forze.
29. Celle appartenenti alle stess’ Esedre, suddivise in più piani per comodo degli ufiziali, e per riporvi le vesti de’ giuocatori, e gli istrumenti necessarj ai predetti esercizj.
30. Altre stanze per riporre le tende, le machine, e gli apparati per uso del Teatro.
31. Abbaini con inferriate di metallo, i quali tramandavano il lume ai bagni del piano inferiore.
32. Scale che dal piano inferiore conduceano al superiore.
33. Vestiboli del piano superiore a livello dei portici della gran piazza.
34. Altra scala per ascendere ai medesimi portici.

Descrizione del Piano inferiore.
35. Abitazione de’ Soldati Pretoriani co’ portici nel d’innanzi.
36. Piscine di acqua fredda.
37. Portici fabbricati posteriormente da Alessandro Severo.
38. Natazione fredda con fontana nel mezzo.
39. Passeggi tra i platani per trattenimento del popolo.
40. Fontane magnifiche.
41. Muri con tribune e volte per riparo delle Falde del Monte.
42. Grande spazio, o piazza intorno alle conserve dell’acqua perché fossero liberamente percosse, e intepidite dal Sole.
43. Aquedotto Antoniano che portava l’acqua alle stesse conserve.
44. Stanza con buca delle conserve, ove sboccava l’acqua del Condotto.
45. Buca nel mezzo della stanza per dove l’acqua entrava ne’ due piani delle stanze delle conserve intepidite dal Sole, e dai fornelli sotto al piano inferiore, come apparisce dalla figura riportata al num[ero] 145 dell’Indice generale. Questo gran tepidario mandava l’acqua per mezzo di fistule nei bagni.
46. Conserve d’acqua.
47. Tubi testacei ne’ muri delle Terme, i quali ricevevano l’acqua da’ tetti.
48. Altri tubi composti di tegoloni per il suddetto uso, col merco del Fornaciajo.
49. Mura urbane, anteriori alle Aurelianensi, e dilatate da Antonino Caracalla per l’estensione delle Terme.
50. Fontane magnifiche in mezzo della piscina.
51. Porta Capena nelle dette Mura.
52. Porta Ferentina nelle medesime.
53. Sezione per mezzo delle Terme.
54. Palestra.
55. Rovine che cuoprono il piano della piazza, e della Palestra.
56. Piano della piazza.
57. Piano antico dell’alveo nella Camera del bagno.
58. Fornelli sotto la fossa sudetta.
59. Piano d’innanzi al Teatro più basso dell’altro della piazza.
60. Sezione delle Conserve dell’acqua tepida.
61. Altro piano dietro alle Conserve.
62. Avanzo del muro che riparava le falde dell’Aventino.
63. Falde, che dimostrano lo stato antico dell’Aventino.
64. Estensione moderna dell’Aventino, fatta dall’ammasso di rovine.
65. Piano antico di Roma.
66. Piano dell’Alveo natatorio.
67. Piano moderno di Roma.
68. Celle de’ Soldati Pretoriani con ingressi al primo piano de’ bagni.
69. Primo piano de’ bagni in gran parte interrato dalle rovine.
70. Avanzi delle Celle aderenti già ai portici della gran piazza del piano superiore.
71. Criptoportico del prim’ordine.
72. Via Appia la quale si diceva anco trionfale per il tratto che conduceva al Tempio di Marte estramuraneo, ma che poi munita e dilatata da Caracalla d’innanzi alle sue Terme fu detta Via Nuova.
73. Principio della Via Appia.

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