ninoevangelio
1 2019-05-07T01:02:30-07:00 Mariana Barrios f0fbdbe2558de565aaa927149ce4989cf9a13022 32746 1 plain 2019-05-07T01:02:30-07:00 Mariana Barrios f0fbdbe2558de565aaa927149ce4989cf9a13022This page is referenced by:
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2019-05-02T01:14:07-07:00
Un Cittadino del Mondo
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Introduzione Eugen
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2019-05-07T15:47:49-07:00
Ciao a tutti! Io sono Mariana Barrios e per il mio progetto finale parlerò di una persona che è molto importante per me, mio padrino: Eugen Blaj Trifas. Eugen è un prete missionario nato a Gheraesti, Rumania il 28 maio 1961.
La sua storia di migrazione comincia ad agosto del 1990, anno nel cui si è trasferito per la prima volta ad un altro continente: l’America. È arrivato a Tijuana, Baja California, Messico città dove è rimasto per due anni, ma dopo l’hanno trasferito ad un’altra chiesa in una città vicina chiamata Rosarito. Fortunatamente è rimasto lì per quattro anni, ha conosciuto la mia famiglia e sono diventati molto vicini.
Essendo sempre un prete molto bravo, intelligente, studioso, passionato e perseverante, a settembre del 1996 si è trasferito in Italia, dove ha lavorato per due anni al Vaticano. Dopo due anni, in giugno del 1998 è tornato a Rosarito, nel Messico, ed è rimasto lì finché hanno accettato la sua proposta di andarsene come prete missionario all’Africa.
A novembre del 1999 ha cominciato il suo viaggio, di andare ad un altro paese più umile per potere fare una differenza, per riuscire ad aiutare a gente ancora più
La sua storia di migrazione comincia ad agosto del 1990, anno nel cui si è trasferito per la prima volta ad un altro continente: l’America. È arrivato a Tijuana, Baja California, Messico città dove è rimasto per due anni, ma dopo l’hanno trasferito ad un’altra chiesa in una città vicina chiamata Rosarito. Fortunatamente è rimasto lì per quattro anni, ha conosciuto la mia famiglia e sono diventati molto vicini. Essendo sempre un prete molto bravo, intelligente, studioso, passionato e perseverante, a settembre del 1996 si è trasferito in Italia, dove ha lavorato per due anni al Vaticano. Dopo due anni, in giugno del 1998 è tornato a Rosarito, nel Messico, ed è rimasto lì finché hanno accettato la sua proposta di andarsene come prete missionario all’Africa. A novembre del 1999 ha cominciato il suo viaggio, di andare ad un altro paese più umile per potere fare una differenza, per riuscire ad aiutare a gente ancora più
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2019-05-15T09:15:53-07:00
TUTTO IL MONDO È PAESE
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2019-05-16T00:37:10-07:00
Sia in Africa che in America che in Europa, troviamo sempre delle similitudini, dei comportamenti, dei problemi di adattazioni, che a volte sono diversi conforme alle sue culture ma alcune altre capitano per il semplice fatto di essere un immigrato. Perciò vorrei mettere in evidenza alcuni aspetti in comune che ho trovato tra la storia di migrazione del mio padrino e quelle dei libri/articoli/film della classe.
Nuovomondo/Non Soltanto un Baule :- Eugen è stato circondato da una natura atroce ed ovviamente incontrollabile
- Adattamenti climatici
- I viaggi che ha dovuto fare sono stati difficili, anche se non in una barca. Per riuscire ad arrivare a altre missioni per prendersi cura delle scuole oppure a celebrare la messa ha dovuto fare dei viaggi impegnativi dove ha dovuto camminare per circa 40 kilometri.
Regina di Fiori e di Perle:- Siccome Eugen è un prete missionario che ha abitato per 17 anni in un paesino molto umile in Kenya, allora ho trovato alcuni fattori in comune come la situazione geografica, l’importanza che i vecchi danno alla religione e la loro grande saggezza, ed anche tra la relazione di Mahlet e i vecchi e la mia con lui, cioè il fatto di volere bene a qualcun altro che non è della tua famiglia di sangue.
- Esperienza di straniamento: l’estate scorsa che sono andata a trovare al mio padrino in Romania un guida turistico gli ha chiesto di dov’era originario dato che il suo “accento” non suonava rumeno.
- Un’altra esperienza di spaesamento è a volte cambiare lingua senza rendersi conto anche se è la sua madrelingua.
- Come Gabriella Ghermandi, Eugen ha dovuto soffrire il lutto di morti di famigliari e persone importanti nella sua vita.
- Un aspetto in comune tra la vita d’immigrato del mio padrino e questo film è il dovere cercare la maniera di comunicarsi con diverse persone di diverse culture con un bel fine. Nel caso del mio padrino non è successo solamente con gli africani, ma anche con i preti, le suore e i volontari che sono arrivati da diversi paesi del mondo.
- Un’altra caratteristica in comune è il lavoro di gruppo che ci vuole per mettersi d’accordo per qualsiasi decisione.
- La perseveranza di continuare i suoi progetti senza arrendersi con le delusioni ne le frustrazioni che ogni ostacolo ha portato con se.
Devo ammettere che all’inizio del corso non sentivo avessi alcuna storia di migrazione interessante della quale parlare, ma ora che ci ho pensato meglio, anch’io ho figurativa e LETTERALMENTE un baule!
BIBBLIOGRAFIA:
1 Tablino, Paul. Christianity among the Nomads: the Catholic Church in Northern Kenya. Paulines Publications Africa, 2004.
Lakhous, Amara, and Ann Goldstein. Clash of Civilizations over an Elevator in Piazza Vittorio. Europa Editions, 2012.