Le migrazioni italiane_ITAL510_SP19Main MenuIntroduzioneChi siamoNon soltanto un bauleStorie di emigranti italiani - a cura di Concetta Cirigliano PernaRegina di fiori e di perledi Gabriella GhermandiScontro di civilta' per un ascensore a Piazza Vittorio di Amara LakhousL'emigrante atipicadi Gianluca DourosNon soltanto un gelato"In other words, by telling these subjects' personal stories...these texts articulate the 'meanings and values as they are lived and felt' in the specific context of diasporic individuals and/or communities." – Clarissa Clò e Teresa Fiore, Unlikely Connections: Italy's Cultural Formations between Home and the DiasporaUn cittadino del mondoIntroduzione alla vita di Eugen BlajLa verità Montréalaisedi Jorge HernandezDal sud al nord del Messico e un po' più a Nord a San DiegoIl viaggio dei miei nonni e i miei genitoriL'inizio di una cosa bellaQuesta è la storia dell'immigrazione di mia mamma - Nathalie JimenezIn Mezzodi Leslit VelelaIl mio primo arrivo in Italiadi Lupita HernandezTortillas, Fagioli, e FormaggioDH Showcase - 10 maggio 2019DH Showcase - 10 maggio 2019 - reduxClarissa Clòdb886ad53bc7213a988f9e7e4415f782ea7c35a2
12019-05-15T09:15:53-07:00TUTTO IL MONDO È PAESE6plain2019-05-16T00:37:10-07:00 Sia in Africa che in America che in Europa, troviamo sempre delle similitudini, dei comportamenti, dei problemi di adattazioni, che a volte sono diversi conforme alle sue culture ma alcune altre capitano per il semplice fatto di essere un immigrato. Perciò vorrei mettere in evidenza alcuni aspetti in comune che ho trovato tra la storia di migrazione del mio padrino e quelle dei libri/articoli/film della classe.
Nuovomondo/Non Soltanto un Baule :
Eugen è stato circondato da una natura atroce ed ovviamente incontrollabile
Adattamenti climatici
I viaggi che ha dovuto fare sono stati difficili, anche se non in una barca. Per riuscire ad arrivare a altre missioni per prendersi cura delle scuole oppure a celebrare la messa ha dovuto fare dei viaggi impegnativi dove ha dovuto camminare per circa 40 kilometri.
Regina di Fiori e di Perle:
Siccome Eugen è un prete missionario che ha abitato per 17 anni in un paesino molto umile in Kenya, allora ho trovato alcuni fattori in comune come la situazione geografica, l’importanza che i vecchi danno alla religione e la loro grande saggezza, ed anche tra la relazione di Mahlet e i vecchi e la mia con lui, cioè il fatto di volere bene a qualcun altro che non è della tua famiglia di sangue.
Esperienza di straniamento: l’estate scorsa che sono andata a trovare al mio padrino in Romania un guida turistico gli ha chiesto di dov’era originario dato che il suo “accento” non suonava rumeno.
Un’altra esperienza di spaesamento è a volte cambiare lingua senza rendersi conto anche se è la sua madrelingua.
Come Gabriella Ghermandi, Eugen ha dovuto soffrire il lutto di morti di famigliari e persone importanti nella sua vita.
La Orchestra di Piazza Vittorio
Un aspetto in comune tra la vita d’immigrato del mio padrino e questo film è il dovere cercare la maniera di comunicarsi con diverse persone di diverse culture con un bel fine. Nel caso del mio padrino non è successo solamente con gli africani, ma anche con i preti, le suore e i volontari che sono arrivati da diversi paesi del mondo.
Un’altra caratteristica in comune è il lavoro di gruppo che ci vuole per mettersi d’accordo per qualsiasi decisione.
La perseveranza di continuare i suoi progetti senza arrendersi con le delusioni ne le frustrazioni che ogni ostacolo ha portato con se.
Devo ammettere che all’inizio del corso non sentivo avessi alcuna storia di migrazione interessante della quale parlare, ma ora che ci ho pensato meglio, anch’io ho figurativa e LETTERALMENTE un baule! BIBBLIOGRAFIA: 1 Tablino, Paul. Christianity among the Nomads: the Catholic Church in Northern Kenya. Paulines Publications Africa, 2004.
Lakhous, Amara, and Ann Goldstein. Clash of Civilizations over an Elevator in Piazza Vittorio. Europa Editions, 2012.