RVF no. 358
ma 'l dolce viso dolce po far Morte.
Che bisogn'a morir ben altre scorte?
Quella mi scorge ond'ogni ben imparo;
et Quei che del Suo sangue non fu avaro,
che col pe' ruppe le tartaree porte,
col Suo morir par che mi riconforte.
Dunque vien', Morte: il tuo venir m'e caro.
Et non tardar, ch'egli e ben tempo omai;
et se non fusse, e' fu 'l tempo in quel punto
che madonna passo di questa vita.
D'allor innanzi un di non vissi mai:
seco fui in via, et seco al fin son giunto,
et mia giornata o co' suoi pie' fornita.