RVF no. 355
inganni i ciechi et miseri mortali,
o di veloci piu che vento et strali,
ora ab experto vostre frodi intendo:
ma scuso voi, et me stesso riprendo,
che Natura a volar v'aperse l'ali,
a me diede occhi, et io pur ne' miei mali
li tenni, onde vergogna et dolor prendo.
Et sarebbe ora, et e passata omai,
di rivoltarli, in piu secura parte,
et poner fine a li 'nfiniti guai;
ne dal tuo giogo, Amor, l'alma si parte,
ma dal suo mal; con che studio tu 'l sai;
non a caso e vertute, anzi e bell'arte.