RVF no. 350
ch'e vento et ombra, et a nome beltate,
non fu gia mai se non in questa etate
tutto in un corpo, et cio fu per mie pene:
che Natura non vol, ne si convene,
per far ricco un, por li altri in povertate;
or verso in ogni sua largitate
(perdonimi qual e bella, o si tene).
Non fu simil bellezza anticha o nova,
ne sara, credo; ma fu si converta,
ch'a pena se n'accorse il mondo errante.
Tosto disparve: onde 'l cangiar mi giova
la poca vista a me dal cielo offerta
sol per piacer a le sue luci sante.