RVF no. 331
allontanarme, et cercar terre et mari,
non mio voler, ma mia stella seguendo;
et sempre andai, tal Amor diemmi aita,
in quelli esilii quanto e' vide amari,
di memoria et di speme il cor pascendo.
Or lasso, alzo la mano, et l'arme rendo
a l'empia et violenta mia fortuna,
che privo m'a di si dolce speranza.
Sol memoria m'avanza,
et pasco 'l gran desir sol di quest'una:
onde l'alma vien men frale et digiuna.
Come a corrier tra via, se 'l cibo manca,
conven per forza rallentare il corso,
scemando la vertu che 'l fea gir presto,
cosi, mancando a la mia vita stanca
quel caro nutrimento in che di morso
die' chi 'l mondo fa nudo e 'l mio cor mesto,
il dolce acerbo, e 'l bel piacer molesto
mi si fa d'ora in hora, onde 'l camino
si breve non fornir spero et pavento.
Nebbia o polvere al vento,
fuggo per piuu non esser pellegrino:
et cosi vada, s'e pur mio destino.
Mai questa mortal vita a ma non piacque
(sassel' Amor con cui spesso ne parlo)
se non per lei che fu 'l suo lume, e 'l mio:
poi che 'n terra morendo, al ciel rinacque
quello spirto ond'io vissi, a seguitarlo
(licito fusse) e 'l mi' sommo desio.
Ma da dolermi o ben sempre, perch'io
fui mal accorto a provveder mio stato,
ch'Amor mostrommi sotto quel bel ciglio
per darmi altro consiglio:
che tal mori gia tristo et sconsolato,
cui poco inanzi era 'l morir beato.
Nelli occhi ov'habitar solea 'l mio core
fin che mia dura sorte invidia n'ebbe,
che di si ricco albergo il pose in bando,
di sua man propria avea descritto Amore
con lettre di pieta quel ch'averrebbe
tosto del mio si lungo ir desiando.
Bello et dolce morire era allor quando,
morend'io, non moria mia vita inseme,
anzi vivea di me l'optima parte:
or mie speranza sparte
a Morte, et poca terra il mio ben preme;
et vivo; et mai nol penso ch'i' non treme.
Se stato fusse il mio poco intellecto
meco al bisogno, et non altra vaghezza
l'avesse disviando altrove volto,
ne la fronte a madonna avrei ben lecto:
" Alfin se' giunto d'ogni tua dolcezza
et al principio del tuo amaro molto. "
Questo intendendo, dolcemente sciolto
in sua presentia del mortal mio velo
et di questa noiosa et grave carne,
potea inanzi lei andarne,
a veder preparar sua sedia in cielo:
or l'andro dietro, omai, con altro pelo.
Canzon, s'uom trovi in suo amor viver queto,
di': " Muor' mentre se' lieto,
che morte al tempo e non duol, ma refugio;
et chi ben po morir, non cerchi indugio. "