RVF no. 328
che pochi o visto in questo viver breve,
giunto era, et facto 'l cor tepida neve
forse presago de di tristi et negri.
Qual a gia i nervi e i polsi e i pensier' egri
cui domestica febbre assalir deve,
tal mi sentia, non sappiend'io che leve
venisse 'l fin de' miei ben' non integri.
Li occhi belli, or in ciel chiari et felici
del lume onde salute et vita piove,
lasciando i miei qui miseri et mendici,
dicean lor con faville honeste et nove:
" Rimanetevi in pace, o cari amici.
Qui mai piu no, ma rivedrenne altrove. "