RVF no. 309
apparve al mondo, et star seco non volse,
che sol ne mostro 'l ciel poi sel ritolse,
per adornarne i suoi stellanti chiostri,
vuol ch'i' depinga a chi nol vide, e 'l mostri,
Amor, che 'n prima la mia lingua sciolse,
poi mille volte indarno a l'opra volse
ingegno, tempo, penne, carte, e 'nchiostri.
Non son al sommo anchor giunte le rime:
in me il conosco; et proval ben chiunque
e 'nfin a qui, che d'amor parli o scriva.
Chi sa pensare, il ver tacito estime,
ch'ogni stil vince, et poi sospire: " Adunque
beati gli occhi che la vider viva. "