RVF no. 306
di gire al ciel con gloriosi passi,
tornando al sommo Sole, in pochi sassi
chiuse 'l mio lume e 'l suo carcer terrestro:
ond'io son fatto un animal silvestro,
che co pie' vaghi, solitarii et lassi
porto 'l cor grave et gli occhi humidi et bassi
al mondo, ch'e per me un deserto alpestro.
Cosi vo ricercando ogni contrada
ov'io la vidi; et sol tu che m'affligi,
Amor, vien meco, et mostrimi ond'io vada.
Lei non trov'io: ma suoi santi vestigi
tutti rivolti a la superna strada
veggio, lunge da' laghi averni et stigi.