RVF no. 304
fu consumato, e 'n fiammma amorosa arse,
di vaga fera le vestigia sparse
cercai per poggi solitarii et hermi;
et ebbi ardir cantando di dolermi
d'Amor, di lei che si dura m'apparse:
ma l'ingegno et le rime erano scarse
in quella etate ai pensier' novi e 'nfermi.
Quel foco e morto, e 'l copre un picciol marmo:
che se col tempo fossi ito avanzando
(come gia in altri) infino a la vecchiezza,
di rime armato, ond'oggi mi disarmo,
con stil canuto avrei fatto parlando
romper le pietre, et pianger di dolcezza.