RVF no. 293
fossin le voci de' sospir' miei in rima,
fatte l'avrei, dal sospirar mio prima,
in numero piu spesse, in stil piu rare.
Morta colei che mi facea parlare,
et che si stava de' pensier' miei in cima,
non posso, et non o piu si dolce lima,
rime aspre et fosche far soavi et chiare.
Et certo ogni mio studio in quel tempo era
pur di sfogare il doloroso core
in qualche modo, non d'acquistar fama.
Pianger cercai, non gia del pianto honore:
or vorrei ben piacer; ma quella altera
tacito stanco dopo se mi chiama.