RVF no. 255
soglion questi tranquilli et lieti amanti;
a me doppia la sera et doglia et pianti,
la matina e per me piu felice hora:
che spesso in un momento apron allora
l'un sole et l'altro quasi duo levanti,
di beltade et di lume si sembianti,
ch'anco il ciel de la terra s'innamora;
come gia fece, allor che' primi rami
verdeggiar, che nel cor radice m'anno,
per cui sempre altrui piu che me stesso ami.
Cosi di me due contrarie hore fanno;
et chi m'acqueta e ben ragion ch'i' brami,
et tema et odi chi m'adduce affanno.