RVF no. 224
un languir dolce, un desiar cortese;
s'oneste voglie in gentil foco accese,
un lungo error in cieco laberinto;
se ne la fronte ogni penser depinto,
od in voci interrotte a pena intese,
or da paura, or da vergogna offese;
s'un pallor di viola et d'amor tinto;
s'aver altrui piu caro che se stesso;
se sospirare et lagrimar mai sempre,
pascendosi di duol, d'ira et d'affanno,
s'arder da lunge et agghiacciar da presso
son le cagion ch'amando i' mi distempre,
vostro, donna, 'l peccato, et mio fia 'l danno.