RVF no. 219
in sul di fanno retenir le valli,
e 'l mormorar de' liquidi cristalli
giu per lucidi, freschi rivi et snelli.
Quella ch'a neve il volto, oro i capelli,
nel cui amor non fur mai inganni ne falli,
destami al suon delli amorosi balli,
pettinando al suo vecchio i bianchi velli.
Cosi mi sveglio a salutar l'aurora,
e 'l sol ch'e seco, et piu l'altro ond'io fui
ne' primi anni abagliato, et son anchora.
I' gli o veduti alcun giorno ambedui
levarsi inseme, e 'n un punto e 'n un' hora
quel far le stelle, et questi sparir lui.