RVF no. 216
prendon riposo i miseri mortali,
trovomi in pianto, et raddoppiansi i mali:
cosi spendo 'l mio tempo lagrimando.
In tristo humor vo li occhi comsumando,
e 'l cor in doglia; et son fra li animali
l'ultimo, si che li amorosi strali
mi tengon ad ogni or di pace in bando.
Lasso, che pur da l'un a l'altro sole,
et da l'una ombra a l'altra, o gia 'l piu corso
di questa morte, che si chiama vita.
Piu l'altrui fallo che 'l mi' mal mi dole:
che Pieta viva, e 'l mio fido soccorso,
vedem' arder nel foco, et non m'aita.