RVF no. 196
mormorando a ferir nel volto viemme,
fammi risovenir quand'Amor diemme
le prime piaghe, si dolci profonde;
e 'l bel viso veder, ch'altri m'asconde,
che sdegno o gelosia celato tiemme;
et le chiome or avolte in perle e 'n gemme,
allora sciolte, et sovra or terso bionde:
le quali ella spargea si dolcemente,
et raccogliea con si leggiadri modi,
che ripensando ancor trema la mente;
torsele il tempo poi in piu saldi nodi,
et strinse 'l cor d'un laccio si possente,
che Morte sola fia ch'indi lo snodi.