RVF no. 178
assecura et spaventa, arde et agghiaccia,
gradisce et sdegna, a se mi chiama et scaccia,
or mi tene in speranza et or in pena,
or alto or basso il meo cor lasso mena:
onde 'l vago desir perde la traccia
e 'l suo sommo piacer per che li spiaccia,
d'error si novo la mia mente e piena.
Un amico penser le mostra il vado,
non d'acqua che per gli occhi si resolva,
da gir tosto ove spera esser contenta;
poi, quasi maggior forza indi la svolva,
conven ch'altra via segua, et mal suo grado
a la sua lunga, et mia, morte consenta.