RVF no. 139
verso di voi, o dolce schiera amica,
tanto Fortuna con piu visco intrica
il mio volare, et gir mi face errando.
Il cor che mal suo grado a torno mando,
e con voi sempre in quella valle aprica,
ove 'l mar nostro piu la terra implica;
l'altrier da lui partimmi lagrimando.
I' da man manca, e' tenne il camin dritto;
i' tratto a forza, et e' d'Amore scorto;
egli in Ierusalem, et io in Egipto.
Ma sofferenza e nel dolor conforto;
che per lungo uso, gia fra noi prescripto,
il nostro esser insieme e raro et corto.