RVF no. 131
ch'al duro fiancho il di mille sospiri
trarrei per forza, et mille alti desiri
raccenderei ne la gelata mente;
e 'l bel viso vedrei cangiar sovente,
et bagnar gli occhi, et piu pietosi giri
far, come suol chi de gli altrui martiri
et del suo error quando non val si pente;
et le rose vermiglie in fra le neve
mover da l'ora, et discovrir l'avorio
che fa di marmo chi da presso 'l guarda;
e tutto quel per che nel viver breve
non rincresco a me stesso, anzi mi glorio
d'esser servato a la stagion piu tarda.