RVF no. 119
et piu lucente, et d'altrettanta etade,
con famosa beltade,
acerbo anchor mi trasse a la sua schiera.
Questa in penseri, in opre et in parole
(pero ch'e de le cose al mondo rade),
questa per mille strade
sempre inanzi mi fu leggiadra altera.
Solo per lei tornai da quel ch'i' era,
poi ch'i' soffersi gli occhi suoi da presso;
per suo amor m'er'io messo
a faticosa impresa assai per tempo:
tal che, s'i'arrivo al disiato porto,
spero per lei gran tempo
viver, quand'altri mi terra per morto.
Questa mia donna mi meno molt'anni
pien di vaghezza giovenile ardendo,
si come ora io comprendo,
sol per aver di me piu certa prova,
mostrandomi pur l'ombra o 'l velo o' panni
talor di se, ma 'l viso nascondendo;
et io, lasso, credendo
vederne assai, tutta l'eta mia nova
passai contento, e 'l rimembrar mi giova,
poi ch'alquanto di lei veggi'or piu inanzi.
I'dico che pur dianzi
qual io non l'avea vista infin allora,
mi si scoverse: onde mi nacque un ghiaccio
nel core, et evvi anchora,
et sara sempre fin ch'i' le sia in braccio.
Ma non me 'l tolse la paura o 'l gielo
che pur tanta baldanza al mio cor diedi
ch'i' le mi strinsi a' piedi
per piu dolcezza trar de gli occhi suoi;
et ella, che remosso avea gia il velo
dinanzi a' miei, mi disse: " Amico, or vedi
com'io son bella, et chiedi
quanto par si convenga agli anni tuoi. "
" Madonna " dissi " gia gran tempo in voi
posi 'l mio amor, ch'i' sento or si infiammato,
ond'a me in questo stato
altro voler o disvoler m'e tolto. "
Con voce allor di si mirabil' tempre
rispose, et con un volto
che temer et sperar mi fara sempre:
Rado fu al mondo fra cosi gran turba
ch'udendo ragionar del mio valore
non si sentisse al core
per breve tempo almen qualche favilla;
ma l'adversaria mia che 'l ben perturba
tosto la spegne, ond'ogni vertu more
et regna altro signore
che promette una vita piu tranquilla.
De la tua mente Amor, che prima aprilla,
mi dice cose veramente ond'io
veggio che 'l gran desio
pur d'onorato fin ti fara degno;
et come gia se' de' miei rari amici,
donna vedrai per segno
che fara gli occhi tuoi via piu felici.
I' volea dir: " Quest'e impossibil cosa ";
quand'ella: " Or mira " et leva' gli occhi un poco
in piu riposto loco "
donna ch'a pochi si mostro gia mai. "
Ratto inchinai la fronte vergognosa,
sentendo novo dentro maggior foco;
et ella il prese in gioco,
dicendo: " I' veggio ben dove tu stai.
Si come 'l sol con suoi possenti rai
fa subito sparire ogni altra stella,
cosi par or men bella
la vista mia cui maggiore luce preme.
Ma io pero da' miei non ti diparto,
che questa et me d'un seme,
lei davanti et me poi, produsse un parto. "
Ruppesi intanto di vergogna il nodo
ch'a la mia lingua era distretto intorno
su nel primiero scorno,
allor quand'io del suo accorger m'accorsi;
e 'ncominciai: " S'egli e ver quel ch'i' odo,
beato il padre, et benedetto il giorno
ch'a di voi il mondo adorno,
et tutto 'l tempo ch'a vedervi io corsi;
et se mai da la via dritta mi torsi,
duolmene forte, assai piu ch'i' non mostro;
ma se de l'esser vostro
fossi degno udir piu, del desir ardo. "
Pensosa mi rispose, et cosi fiso
tenne il suo dolce sguardo
ch'al cor mando co le parole il viso:
" Si come piacque al nostro eterno padre,
ciascuna di noi due nacque immortale.
Miseri, a voi che vale?
Me' v'era che da noi fosse il defecto.
Amate, belle, gioveni et leggiadre
fummo alcun tempo: et or siam giunte a tale
che costei batte l'ale
per tornar a l'anticho suo ricetto;
i' per me sono un'ombra. Et or t'o detto
quanto per te si breve intender puossi. "
Poi che i pie' suoi fur mossi,
dicendo: " Non temer ch'i' m'allontani ",
di verde lauro una ghirlanda colse,
la qual co le sue mani
intorno intorno a le mie tempie avolse.
Canzon, chi tua ragion chiamasse obscura,
di': " Non o cura, perche tosto spero
ch'altro messaggio il vero
fara in piu chiara voce manifesto.
I' venni sol per isvegliare altrui,
se chi m'impose questo
non m'ingano, quand'io parti' da lui. "