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The Digital Piranesi

D

[Ciò accadde per essere state scoperte nelle intemperie dall’escrescenza delle acque del rivolo aderente alla Via pubblica al quale esse facevan ripa assieme con altro avanzo di muro dello stesso Collegio, da me adombrato intorno alle medesime, e distinto colla lett[era] D. L’Eminenza Sua, per vedere se fosse reperibile nello stesso sito onde furono estratte le Iscrizioni qualche altra memoria degna d’esser conservata nella surriferita sua Villa, vi fece scavare e vi furon troavati de’grossi macigni di travertino che proseguivano da A verso B lungo lo stesso rivolo, e che poi furono trasportati altrove. Non era mio assunto in quest’Opera il ritrarre simili avanzi, ma giacchè il Sig[nore] Abate Venuti, alle pag. 1, e 2 della Dichiarazione di queste Iscrizioni, da lui stampata in Roma nell’anno scorso 1756 sotto nome di: Marmora Albana: e dedicata alla Celeberrima Real’Società degli Antiquarj di Londra, le fa supporre ritrovate sull’Aventino, presso al sito ove anticamente era il Tempio di Silvano e d’Ercole, con dedurre che un tal Collegio fosse aderente allo stesso Tempio; ho perciò creduto mio debito di riferire e gli uni e le altre fedelissimamente copiate in questa Tavola non tanto perchè il Pubblico, su di una falsa supposizione, non mi avesse a riprendere di poca avvedutezza o contradizione a questa nuova scoperta nell’aver tralasciato di delinear questi avanzi sullo stesso Colle nella Topografia delle Vestigia di Roma antica da me data nella seconda Tavola del primo Tomo, quanto perchè gli Eruditissimi miei Consocj di detta Regia Società e con essi lo stesso Pubblico oltre l'aver potuto giudicare da loro stessi della felicità della dichiarazione delle Iscrizioni, restino eziandio sincerati di tale abbaglio, e del vero sito della invenzione delle medesime, del quale non ha voluto accertarli il Sig[nore] Abate Venuti, sebben lo potesse, per avere scritto contemporaneamente alla nuova scoperta; conchè si renderà agli stessi avanzi il pregiò recentemente riconosciutone, e di cui esso Sig[nore] Abate avea tentato spogliarli colla divisata sua stampa. Inoltre alla pag. 4. della stessa Dichiarazione asserisce, che sul Viminale dalla parte di Occidente rimanghino per anche degli Avanzi di un’altro Tempio di Silvano, e ch’essendo questo anticamente caduto fosse restituito da Sesto Antonio Trevirense. Rispetto all’esistenza degli Avanzi cita il parere del Marliano; ma questi dice soltanto che un tal Tempio poteva forse essere stato dalla parte occidentale del detto Colle senz’aggiungere che ve ne rimanesse vestigio. Rispetto poi alla restituzione, cita una iscrizione del Grutero alla pag. 64. num. 6., che no ha alcuna relazione al Tempio del Viminale, giacchè non vi si legge in qual regione fosse il Tempio di cui parla; anzi essendo stata copiata dai monumenti di Augusta, come attesta lo stesso Grutero, si deve credere ch’ella parli di un tempio di Silvano stato in quelle parti. Abbiamo bensi in altro iscrizione riportata dal medesimo Marliano, che un certo Giocondo (non già Sesto Attonio, o Antonio, come legge il Sig[nore] Abate) impone per testamento ai suoi figli la riparazione del Tempio di Silvano sotto il Viminale. Ciò sia parimenti detto per mia giustificazione in non aver delineati tali pretesi avanzi intorno a questo Colle nella surriferita mia Topografia ]

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