The Digital Piranesi

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Porzione della Cloaca Massima scoperta e quasi riempiuta dal dirupamento del piano di Roma ov'è la cartiera, vicino alla detta Chiesa di San Giorgio. Entrano in questa parte della Cloaca due acque provegnenti dal Palatino: L'una che sorge quasi appiè del detto dirupamento, e che si vede nelle decrescenze del Tevere; allorchè la Cloaca non la soverchia ricevendo il rigurgito delle di lui acque: l’altra condottata per uso della cartiera in rivo sottoraneo da me fatto visitare da un garzone della cartiera medesima, il quale mi ha riferito, che internatovisi per lungo tratto l’ha ritrovata procedere dalla parte verso la Chiesa di Sant’ Anastasia, sin dove gli è stato facile l’avanzarsi per il largo transito di molte stanze sotterranee per le quali passa la dett’acqua; cosicchè queste procedono dal Palatino secondo la naturale produzione che ne fanno i monti, e gli altri colli di Roma; e queste sono di quelle acque, di cui al riferire di Frontino si servirono i Romani, oltre quelle de’ pozzi e del Tevere, per lo spazio di 441 anni dall’edificazione di Roma, allorchè non aveano le condottate da luoghi lontani, come riferisco contestualmente al Commentario dello stesso Scrittore nella spiegazione della Tavola degli Aquedotti al § 5. Mi sia lecito pertanto di riprendere la supposizione de' moderni Scrittori, che queste due sorgenti provvenissero dai laghi di Giuturna e spezialmente di Curzio, non solo colla predetta indicazione della loro origine, ma col testimonio di Ovidio nel VI de’ Fasti, ove dice:

Haec ubi nunc Fora sunt, udae tenuere paludes;
Amne redundatis fossa madebat aquis
Curtius ille lacus, siccas qui sustinet aras.
Nunc solida est tellus, sed lacus ante fuit.


Dalche si deduce chiaramente, che siccome il Foro Romano era dapprincipio inondato dal Tevere, il laco di Curzio ch’era nel Foro fosse formato dalla stess’alluvione, la quale sendo dipoi stata ripressa, venisse anche a cessare il lago, e che cessato questo non vi rimanessero vene di acqua provegnenti da una cosa la quale non era più in essere. (Index or Explanation of the Ruins of Ancient Rome, no. 168)

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