The Digital Piranesi

56. Remains of the Aqueduct of the Acqua Alsietina

Avanzi delle mura trastiberine fabbricate da Aureliano, consistenti in oggi in un deforme composto di diversi ristauri si antichi che moderni. Fra gli antichi furono quei d'Arcadio ed Onorio, come si deduce dalla iscrizione riferita sotto il precedente numero18, la quale era parimente collocata sulla Porta Portuense dello stesso Aureliano, i di cui avanzi peranco rimangono alla ripa del Tevere nel luogo contrassegnato nella presente Topografia generale dalla cometa, e precisamente tra i frammenti 32 e 33 della antica icnografia di Roma ivi riportati all’intorno. Tralasciando poi i ristauri che vi possono essere stati aggiunti dopo Arcadio ed Onorio dai Curatori della città riferiti in principio di questo Indice, vi si debbono annoverare quei del pontefice Alessandro VI, giacchè questi riedificò l’odierna Porta Settimiana corrispondente col Ponte Sisto, detto anticamente Janiculense, come meglio si vede nella detta Tavola topografica degli acquedotti in ordine la XXXVIII di questo Tomo. Dall’una e l’altra parte, cioè dalle Porte Portuense e Settimiana queste mura si protraggono sino alla odierna Porta di San Pancrazio; fuori della quale, oltre il cancello della Villa Corsini rimane un avanzo della sostruzione dell'antico condotto dell’Acqua Alsietina, che io dimostro nella Tavola XII di questo medesimo Tomo, alla figura I. Questo condotto proseguiva dentro la detta porta di San Pancrazio verso il di lui Emissario e la corrispettiva Naumachia d’Augusto, come riferisce sotto il susseguente numero 156 di questo Indice, e nella spiegazione della predetta Tavola degli acquedotti, correlativa al Commentario Frontiniano ivi compendiato.

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