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The Digital Piranesi

282. Ruins of the Dining Room in the Golden House of Nero

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Avanzi del Tablino della Casa Aurea di Nerone,
consistenti in alte e gravi mura con tre fornici ornate
di compartimenti, come si dimostra nella figura II
della predetta Tavola XXXIII
, e suppliti in pianta nella
Tavola lcnografica del Foro Romano al numero 58. Questo
Tablino avea cinque ingressi corrispondenti col di lui
atrio scoperto, riferito nel seguente numero 284 di questo
Tomo, tre de' quali ingressi inoggi rimangono in piedi,
e son segnati nella detta figura II colle lettere A, B e C. Il di lui prospetto ornato di bozze di stucco addittate colla lettera D, rimaneva superiore allo stesso atrio, ed avea due ordini di finestre, di due delle quali (l'una appartenente all'odierno inferiore, l'altra all'odierno superiore, cioè al timpano) vi restano peranco gli stipiti laterali segnati colle lettere E, ed F. La gran volta di mezzo inoggi rovinata ed accennata nel suo residuo, colla lettera G, era sostenuta da magnifiche colonne, una delle quali allora residuale fu dal Pontefice Paolo V fatta torre dal luogo indicate colla lettera H, e collocare dirimpetto alla Basilica di Santa Maria Maggiore per sostegno della Statua enea di Nostra Signora. Vi rimane eziandio l'avanzo del Tribunale notato colla lettera I, e parimente dimostrato nella mentovata Icnografia del Foro Romano. E sotto alle predette tre fornici si veggono varie nicchie ove dovevano esser le immagini d'uomini illustri solite collocarsi ne' Tablini. I moderni Scrittori suppongono, che i predetti avanzi appartenessero al Tempio della Pace, ma senz' averne considerata la forma, la quale sarebbe bastata a ricredergli dalle loro supposizioni. Primieramente perch'essi non hanno alcuna somiglianza ai templi stati sempre gli stessi, o poco varj appresso gli antichi Romani, giacchè non vi si vede veruna figura di cella, nè di portico nè di pronao sostenuto da colonne, come si raccoglie avere avuto il Tempio della Pace dalla Medaglia dell'Erizzo riportata nella stessa figura II della predetta Tavola XXXIII. Secondariamente, perchè non aveva alcun' aja all'innanzi, come avevano tutt'i templi, imperocchè il di lei prospetto era inferiormente impedito dal predetto atrio scoperto, come dimostra la detta Icnografia, e come andiamo a indicare nel seguente numero.

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